Skip to main content

Drone ferroviario per il monitoraggio della linea

Sempre più rilevante sta diventando la necessità di ispezionare con continuità le infrastrutture di trasporto e, in tale contesto, non può essere da meno quello ferroviario. L’attività di raccolta dati risulta spesso costosa, sia in termini di ore uomo, che di costi di esercizio, in quanto solitamente effettuata con treni del tutto simili a quelli utilizzati per il trasporto passeggeri.

Da qui l’idea di RFI (Rete Ferroviaria Italiana, gruppo FS) di sviluppare un mezzo leggero in grado di effettuare operazioni di ricognizione in modo automatico ed autonomo. La progettazione del mezzo a livello di layout, di sistema di sospensione e di powertrain, è stata completamente affidata al Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano. Le attività relative all’acquisizione ed elaborazione di immagini nonché agli algoritmi di pianificazione delle missioni sono stati invece affidati ad altri diparti/atenei.

Il layout del mezzo è stato definito sia nell’ottica di contenere gli ingombri complessivi, ovvero nel rispetto della sagoma limite imposta dalla normativa, che di contenere le resistenze aerodinamiche all’avanzamento del mezzo, ovvero ridurre la quantità complessiva di energia nelle batterie di bordo.

Il sistema di sospensione secondario è stato studiato sia per garantire una corretta dinamica di marcia che per garantirne un corretto isolamento alle vibrazioni considerando soprattutto gli stringenti requisiti delle telecamere installate in cassa.

Il sistema di trazione è stato progettato per garantire un elevato livello di disponibilità ottenuto grazie sia alla ridondanza dei componenti principali sia a un sistema di generazione diesel-elettrico posto a bordo del mezzo stesso. Per la frenatura, oltre a quella di servizio che combina la frenatura elettrica e pneumatica, è previsto un sistema di frenatura d’emergenza attuato dal sistema di segnalamento presente sul mezzo stesso.

Il mezzo ad oggi ha concluso i test di funzionalità preliminari presso i laboratori del dipartimento e si accinge ad avviare i test in piena potenza presso il banco a rulli messo a disposizione da RFI presso il Centro per la Dinamica sperimentale dell’Osmannoro.